Nello scorso articolo abbiamo parlato della cucina La Pineta, allargando il discorso a tutti quelli che sono gli ingredienti e le componenti principali di una cucina tipicamente Umbra e casereccia, e in quell’occasione vi ho accennato ai prodotti dell’e-commerce (li potete trovare al link dello shop: https://www.lapinetahotel.net/shop/ ).
Oggi voglio spendere qualche riga per parlarvene in maniera più precisa, per potervi fare un’idea e capire cosa sta dietro ai motivi di questa particolare Selezione.
Perché di una selezione stiamo parlando.
L’e-commerce è un’avventura nuova per me, una scommessa sul futuro, un esperimento per far conoscere il nostro magnifico territorio non solo al resto dell’Italia, ma all’intera Europa.
Abbiamo tanto di cui vantarci nel nostro bel Paese e nella nostra Regione, ed ognuno di noi nel suo piccolo dovrebbe sforzarsi di trovare il modo per fare risaltare queste qualità.
Ho capito che nelle vesti di titolare e ristoratore de La Pineta, quello che potevo fare per portare del valore aggiunto al nostro Territorio, era puntare nel farlo conoscere. Come? Attraverso la cucina.
Non c’è nulla di meglio di un buon boccone per raccontare la meraviglia, i segreti, la tradizione, la storia e la qualità che ci caratterizzano, e ho scelto di farlo attraverso dei prodotti che a mio parere sanno esprimere e descrivere al meglio tutto ciò che rappresentano.
Il punto di partenza è stato l’Amaro d’Erbe, prodotto di punta a La Pineta da oltre trent’anni. Per chi non lo conoscesse, il nostro amaro è fatto con diverse erbe medicinali, perfetto sia come digestivo che per concludere un pasto. E’ il classico della casa, un prodotto fresco per il suo richiamo alla terra, ai nostri luoghi incontaminati e ricchi di una natura che sempre più tendiamo a dare per scontata, ma purtroppo distruggendola al tempo stesso.
Non a caso, terra e tradizione sono i due punti focali che accompagnano la scelta di questa Selezione di prodotti.
Vi chiederete: perché il paté? Cos’ha a che vedere con tutto il resto della selezione? La risposta è semplice: la tradizione.
Il paté non è altri che il Crostino Umbro, è quel paté fatto con fegato e interiora di pollame che facevano le nostre nonne. E’ condito con un po’ di carota, sedano e maionese.
Ha un sapore che so bene essere particolare e deciso, come particolari sono del resto le nostre origini. Mentirei se dicessi che è un sapore facile, per tutti. Ma appunto per questo merita di essere menzionato, ricordato e provato. Una spalmatura perfetta su pane fresco o bruscato, per gustosi spuntini.
E a questo ho abbinato tutta una serie di altri prodotti che al contrario sono di più largo respiro, ma non per questo dai sapori meno territoriali e caratteristici, anzi.
L’olio, le paste, la salsa, la grappa. Ognuno di questi prodotti rappresenta l’Umbria a modo suo, coi propri sapori al tartufo a volte decisi, altre volte più tenui e delicati.
Parliamo della Grappa Norcina per esempio, new entry assieme al Crostino Umbro e alla pasta.
E’ chiaramente un digestivo, ma diverso dal solito.
All’interno di ogni singola bottiglia, è immerso un piccolo tartufo nero che dona un sapore unico a diverso, gradevolissima dopo un buon caffé per esempio.
E a proposito di caffé, sconsiglio di correggerla al suo interno, poiché il retrogusto al tartufo non ci si sposa granché bene.
Piuttosto, in questi casi vi straconsiglio l’Amaro, sopratutto se apprezzate quel retrogusto amarognolo proprio come nel Montenegro.
Un consiglio che vale sia per l’Amaro che per la Grappa: dopo i pasti, per assaporarli nella più ottimale delle condizioni, vanno servite ghiacciate, parola di Celestino 😉
E restando in tema tartufo, non posso esimermi dallo spendere qualche parola per la nostra selezionata linea pasta.
Ne ho scelte due tipologie piuttosto differenti tra loro, gli strangozzi e le tagliatelline (se visitate il canale youtube La Pineta Channel potrete trovare una videoricetta per ognuna di queste).
Le paste sono qualcosa di davvero originale, una pasta fresca, fatta artigianalmente.
Sono entrambe aromatizzate al tartufo, da qui questa particolare colorazione tendente al nero, ma vi assicuro che la delicatezza del retrogusto gioca un ruolo primario.
Non è un piatto deciso, va assaporato, va gustato e va saputo cucinare.
Non consiglio per esempio questo tipo di paste col sugo; piuttosto mantecatele come più vi piace, basta solo un po’ di fantasia con gli ingredienti.
Ad esempio, un piatto molto sfizioso in periodo estivo è un mix di verdure di stagione, per esempio con pomodori e peperoni.
Il tartufo rende questo tipo di pasta più porosa ma anche più compatta rispetto alla pasta all’uovo, ma in entrambe il suo retrogusto è debole, delicato, quasi non si sente.
Tra le due paste, lo strangozzo rimane più consistente rispetto alla tagliatella, ha dei tempi di cottura più elevati e riempie di più lo stomaco. Ovviamente anche la lavorabilità cambia rispetto alle tagliatelle.
Chiaramente se cercate qualcosa che abbia un sapore al tartufo molto più intenso, sarebbe il caso di combinare la delicatezza di paste simili con dei condimenti che vi si sposino a puntino.
Nel caso dei prodotti La Pineta, due sono le scelte a cui vi indirizzo: l’olio e la salsa tartufata.
Nel caso dell’olio al tartufo nero pregiato, è praticamente un asso nella manica in cucina.
Una leggera spruzzata può dare quel tocco di aroma in più necessario alla pasta per risaltare al meglio, ma è straconsigliato anche sulle grigliate; provate anche solo a immaginare l’odore e la bontà di cosa può uscirne 😉
Stessa cosa per le verdure. E’ chiaro che il sapore del tartufo deve piacere molto, sopratutto perché questo tipo di olio ha un sapore molto deciso.
E per concludere l’abbinamento perfetto di un pranzo speciale, abbinateci dei caldi crostini con salsa tartufata.
E’ il nostro jolly, qualcosa che è in grado di rivestire al meglio questa cornice di bontà.
Un consiglio dal cuoco: spalmatela sul pane sopra a uno strato di burro, scoprirete qualcosa di eccezionale.
Tra l’altro la salsa può essere impiegata anche sui primi piatti, o come condimento già pronto, oppure con dei piatti elaborati come nelle videoricette.
Per dire, nel periodo invernale è fantastica sulla fonduta di formaggio, sulla polenta, sui tortini di polentino, anche sulla panna.
Tutti questi prodotti sono il frutto di una lunga riflessione e selezione da parte mia.
Ho cercato quel quid in più che fosse in grado di raccontare con semplicicità la cucina speciale della mia terra, e ne sono profondamente soddisfatto.
Non si tratta di prodotti fini a se stessi, poiché immergono, inebriano, menzionano, rimandano.
Coccolano il palato di genuinità e tradizione. Richiamano al passato, a ciò che era ma anche a ciò che è e a quel che si spera sarà sempre la nostra Umbria. E la rendono unica e insostituibile.
Celestino